Plastica

PACKAGING PLASTICA

Packaging plastica: leggerezze e resistenza

La plastica è un materiale controverso soprattutto per quello che riguarda l’inquinamento. Considerata da sempre colpevole per le sorti dell’ambiente, la plastica è comunque uno dei materiali più utilizzati in assoluto per la produzione di imballaggi alimentari. Di per sé la plastica è stata una grande invenzione, però è stato sottovalutato l’impatto ambientale che avrebbe avuto accumulandosi negli anni; la sovrapproduzione che si è avuta dagli anni ’70 in poi ha portato alle conseguenze che ci troviamo ad affrontare oggi. Con lo sviluppo delle moderne tecnologie legate al riciclaggio, oggi è possibile riciclare la plastica al 100%. Dal riciclaggio delle bottiglie e del polistirolo è possibile ottenere tessuti in pile, tessuti tecnici destinati all’abbigliamento sportivo e altri prodotti in plastica utilizzabili nel tempo come i carrelli della spesa, annaffiatoi ed altre tipologie di prodotti. Stabilito ciò andiamo a vedere come è nata la plastica. Le prime ricerche per la produzione di un nuovo materiale iniziarono nel 1861 ad opera dell’inglese Alexander Parkes che ottenne il primo materiale plastico semi sintetico derivato dal nitrato di cellulosa, venne chiamata “parkesina”. Nel 1907 Leo Hendrik Baekeland inventò la bachelite, una resina fenolica termoindurente ottenuta dalla formaldeide (una vera materia plastica molto simile a quella che conosciamo oggi). Negli anni successivi furono inventati il PVC dal chimico tedesco Fritz Klatte e il cellophane dallo svizzero Jacques Edwin Brandenberger. Nel 1953 il tedesco Karl Ziegler sintetizza il polietilene e nel 1954 l’italiano Giulio Natta produce il polipropilene isotattico che fu denominato Moplen, entrambi i chimici furono insigniti del premio Nobel per la chimica come riconoscimento dei loro studi sui polimeri.

Polistirolo

Il polistirene, conosciuto comunemente con il nome di polistirolo è universalmente conosciuto come materiale da utilizzare per proteggere gli oggetti durante il trasporto (Packaging terziario). Fu scoperto per la prima volta nel 1839 da Eduard Simon. Simon distillò dalla resina una sostanza oleosa che chiamo styrol. Si tratta di un materiale plastico derivato dalla lavorazione del petrolio. Il polistirolo è molto apprezzato per la sua impermeabilità e perché riesce a trattenere la temperatura degli alimenti che contiene, è infatti un ottimo isolante termico. Con il polistirolo sono realizzati i Packaging destinati ai cibi take away come il gelato e alimenti freschi trasportati nelle lunghe distanze (mozzarella, dolci). È inoltre utilizzato nell’edilizia in pannelli di diverso spessore come isolante.

Negli ultimi anni è molto utilizzato nella modellazione digitale 3d per creare involucri su misura.

Polietilene

Il polietilene è il materiale plastico prodotto in maggior quantità a livello mondiale. Oltre il 40% delle materie plastiche prodotte è costituito da Polietilene.
Questo famoso materiale plastico è stato scoperto casualmente dal chimico tedesco Hans von Pechmann nel 1898, mentre riscaldava del diazometano; la prima sintesi industriale venne scoperta nel 1933. Le principali caratteristiche di questo materiale sono un’elevata resistenza alla corrosione da parte di agenti chimici, resistenza all’abrasione, resistenza agli urti, impermeabilità, isolante termico e flessibilità. Nell’industria del Packaging è utilizzato per la produzione di contenitori e flaconi di detersivi e alimenti, rivestimento interno di confezioni in cartone (come quelle del latte), pellicole alimentari; inoltre è utilizzato per la produzione di film estensibile (quelli contenitivi) e dei film ad aria (pluiriball) utilizzato per l’imballaggio. Inoltre il polietilene è impiegato nella produzione di giocattoli, tubi per il trasporto di acqua e gas, mobili per il giardino e protesi utilizzate nell’ambito medico.

Polietilene Tereftalato (PET)

Il PET (polietilene tereftalato) fa parte della famiglia della plastica, è una resina trasparente ottenibile in diversi spessori, utilizzato soprattutto per contenere gli alimenti. Rispetto al PVC è un prodotto plastico riciclabile. Il PET fu inventato nel 1941 da John Rex Whinfield e James Tennant Dickson, nel 1973 vennero brevettate le bottiglie in plastica PET dal chimico Nathaniel Wyeth. Questo materiale è molto diffuso ed utilizzato, si stima che in un anno vengono prodotte oltre 13 milioni di tonnellate di materiale plastico PET. Il polietilene tereftalato è impiegato soprattutto nella produzione di bottiglie in plastica per bevande. Il PET è un materiale riutilizzabile; le diverse tipologie di PET sono riciclabili insieme, ridotte in polvere. Successivamente la polvere è sottoposta a pulitura, in questa fase le molecole di carta e metallo vengono scartate. La polvere ottenuta è ora pronta per essere riconvertita in altri oggetti come tappeti, cinture, pile, contenitori plastici ed altro. Non è possibile riconvertire la polvere in bottiglie di plastica PET.

Polipropilene (PP)

Il polipropilene conosciuto anche come PP è un materiale plastico semi cristallino rigido e resistente. Il PP ha elevate resistenze chimiche, facilità di lavorazione e buona resistenza alle alte temperature. Per intenderci il polipropilene è quella plastica doppia con la quale sono realizzati diversi tipi di oggetti di uso quotidiano come sedie, vasi, cruscotti delle macchina, zerbini, colapasta etc. Il polipropilene fu scoperto nel 1953 dal tedesco Karl Ziegler e perfezionato l’anno successivo da Giulio Natta.
Nell’industria del Packaging e degli imballaggi è utilizzato come Packaging secondario, ovvero un contenitore che a sua volta contiene altri prodotti confezionati singolarmente. Per l’imballaggio si presenta come un materiale molto resistente ideale per design personalizzati ed esclusivi, sotto forma di scatole rigide chiuse o semi chiuse (che lasciano intravedere il prodotto).